Saluti dal Mondo - 8 modi per salutarsi senza toccarsi
Noi viaggiatori dobbiamo sempre farci riconoscere: non ci accontentiamo mica del gomito!
Ultimo aggiornamento il 17/03/2021
Ciao!
Oggi vogliamo farti un saluto. Un gesto non più così scontato di questi tempi nei quali siamo costretti a mantenere le distanze.
Ma si sa, noi viaggiatori dobbiamo sempre farci riconoscere e non ci accontentiamo di un semplice gomito. Continua a praticare la social distancing per tutelare te stesso e chi ti è vicino, ma alla Tramundi-way: sorprendi i tuoi amici con un inchino giapponese o una linguaccia tibetana.
Impara a conoscere i modi di salutare nel mondo senza toccarsi e continua a… viaggiare!
Giappone
Il saluto in giapponese consiste in un inchino. Il gesto è più profondo di quel che sembra: esistono infatti tre diversi tipi di inchino che prevedono gradi di curvatura differenti a seconda del contesto in cui ci si trova e della persona alla quale ci si riferisce. L’Eshaku è l’inchino più informale infatti implica una curvatura del busto di 15 gradi o anche solo un leggero cenno di capo. Il Keirei, con curvatura pari a 30 gradi, viene invece utilizzato in contesti lavorativi per mostrare riverenza; potresti averlo visto anche in contesti sportivi, ad esempio nel caso delle arti marziali, rivolto verso il proprio avversario. Il Saikeirei, l’inchino più profondo di 45 gradi, è rivolto a persone di grande importanza o utilizzato in contesti religiosi; manifesta gratitudine o dispiacere a seconda del caso.
Donna pratica l’inchino Keirei, Giappone
Tanzania
I Masai sono una tribù africana che abita gli altopiani di Tanzania e Kenya. Durante i nostri viaggi in queste terre siamo stati accolti dalla loro danza di benvenuto, l’Adamu. In che cosa consiste? L’Adamu, cerimonia di saluto Masai, è una vera e propria gara di “salto in alto”: uno spettacolo di guerrieri che si sfidano a chi si avvicina di più al cielo. Anche una volta tornati a casa, non abbiamo mai smesso di allenarci in questa danza: chi non salta, un turista è!
Guerrieri della Tribù Masai compiono l’Adamu, Tanzania
India
Amante dello Yoga? Sicuramente il saluto indiano con le mani giunte al petto ti sarà familiare. In India le persone si salutano unendo le mani in preghiera all’altezza del cuore e pronunciando “Namaste”. La traduzione letterale è “Io mi inchino a te” ma andiamo a scoprirne il reale significato. Secondo la tradizione indiana al centro del cuore di ognuno si trova la propria anima: Namaste, accompagnato dal gesto delle mani, è dunque un saluto di gratitudine alla presenza divina che si trova dentro ognuno di noi. La prossima volta facci caso: quando l’insegnante di Yoga ti accoglie con un Namaste in realtà ti sta ringraziando per aver deciso di intraprendere il vostro percorso insieme.
Uomo saluta l’obiettivo con un Namaste a Naggar, India
Zimbawe
In molti Paesi africani ci si saluta con un battito di mani o meglio, uno o più battiti a seconda di dove ci si trova. Ne è un esempio lo Zimbawe, Paese dell’Africa meridionale, dove per salutarsi basta battere le mani una singola volta e attendere che la persona di fronte a noi faccia lo stesso. In Mozambico il saluto cambia ancora: qui bisogna battere le mani tre volte e poi esordire con il saluto “Monì”.
Donne battono le mani in segno di benvenuto, Zimbawe
Lasciati ispirare
Fascia d'età: 18+
Fascia d'età: 18+
Tibet
Quante volte da bambini ci è stato detto di non fare la linguaccia? In Tibet non solo la pensano diversamente ma questo gesto è anche simbolo di pace e rispetto. Il particolare saluto tibetano consiste per l’appunto nel mostrare la lingua alle altre persone per dimostrare che essa non è di colore nero. La lingua nera era infatti una caratteristica di Lang Drama, un malvagio sovrano. Così facendo si testimonia di non essere la reincarnazione del re crudele e di voler mostrare rispetto all’interlocutore.
Bambina mostra la lingua all’obiettivo, Tibet
Thailandia
In Paesi quali Cambogia, Indonesia e Thailandia si tende ad evitare il contatto fisico tra sconosciuti o conoscenti. La prassi consiste nel salutarsi con un inchino, portando le mani giunte al petto; durata e profondità dell’inchino dipendono anche in questo caso dalla persona alla quale ci si rivolge, secondo i criteri di età, ricchezza, potere e status sociale. Uno dei tanti saluti con le mani nel mondo, tutti diversi!
Bambine praticano il tipico saluto Wai a Chiangmai, Thailandia
Niger
In Niger la lingua ufficiale è il francese, per cui anche un semplice “Bonjour” fa il suo dovere. Ma noi non ci accontentiamo e siamo andati alla ricerca del saluto appartenente al popolo Kanouri, che abita la regione sud-orientale del Paese. Per salutarsi dunque bisogna agitare il pugno in aria all’altezza dello sguardo ed esclamare “Wooshay!”.
Donne alzano i pugni al cielo, Niger
Micronesia
In Micronesia, per quanto riguarda i saluti, sono di poche parole. E anche di pochi gesti in realtà. Viaggiatori pigri, questa è la vostra destinazione: qui per salutarsi basta alzare un sopracciglio. Nessuna foto tutorial: un rewatch di Zoolander sarà più che sufficiente per conquistare il cuore dei locali.
Ora non hai più scuse. Salutarsi a distanza di sicurezza è possibile e non è mai stato così cool. Vai, e porta i saluti Tramundi-way nel mondo!
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